Regina contro Queensberry, il primo processo di Oscar Wilde
Trascrizione dei verbali del processo per diffamazione intentato da Oscar Wilde contro John Sholto Douglas, Marchese di Queensberry
Paolo Orlandelli e Paolo Iorio (a cura di)
Trad. di Paolo Orlandelli, consulenza giuridica di Paolo Iorio
Ubulibri, Milano, 2008, 173 pp.
Collana: I libri bianchi
ISBN: 8877482869
ISBN-13: 9788877482860
La trascrizione integrale, in versione italiana, del primo dei processi che segnarono fatalmente la vita di Oscar Wilde sul finire dell’ottocento, quando in Inghilterra si puniva con il carcere e i lavori forzati l’omosessualità. Rifacendosi a una serie di documenti e resoconti – fra tutti, quelli del primo biografo wildiano Christoper Millard (1872-1927) e un manoscritto completo ritrovato nel 2000 alla British Library di Londra – Paolo Orlandelli ha ricostruito con Paolo Iorio la ritualità processuale del tempo, dandole una veste teatrale attraverso un intreccio di dialoghi tra le parti in causa, registrando le reazioni dei presenti e facendo emergere in modo più evidente la personalità di Wilde: l’intellettuale caustico e brillante – capace di esibire il suo proverbiale acume anche durante il processo – e l’uomo debole dedito alla corruzione minorile dalla quale non sa difendersi. Irretito in un meccanismo più grande e potente di ogni sua arte, lo scrittore si dimostra cieco di fronte alla realtà che lo incalza con prove schiaccianti e la fine della vicenda non potrà che assumere dei tratti tragici.
Un volume d’inedito valore documentale, corredato di un apparato di nozioni sul sistema giudiziario inglese e di note storiche. Pur mantenendo una vocazione alla rappresentazione teatrale e cinematografica, il libro si rivolge agli studiosi di letteratura e diritto: per approfondire la figura del grande autore irlandese e per confrontarsi con un documentato esempio inerente il funzionamento di un regime giuridico nel corso di ogni fase processuale
Paolo Orlandelli si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica «Silvio d’Amico» nel 1996. Attore e regista teatrale ha collaborato con prestigiosi artisti, scrivendo anche le traduzioni e gli adattamenti scenici dei copioni Victor-Victoria, Il Fantasma dell’Opera e Rodolfo Valentino, il Musical. Si è dedicato ancora al mito del divo italoamericano curando e traducendo i suoi libri Il mio diario privato e Sogni a occhi aperti, partecipando inoltre alla realizzazione di Rudy, documentario in concorso ai David di Donatello 2007.
Paolo Iorio è cassazionista, internazionalista, avvocato in Bruxelles, presidente di Advocats Sans Frontières Italia. Ha al suo attivo varie pubblicazioni giuridiche in diritto internazionale e diritto comparato. Tiene lezioni di Common Law presso la Luiss Management e la Link Campus dell’Università di Malta a Roma.
Oscar Wilde fu protagonista, nel 1895, di tre processi che lo portarono alla rovina. Il primo fu da lui intentato ai danni del Marchese di Queensberry, padre del suo intimo amico Lord Alfred Douglas, che lo aveva accusato di «posare a sodomita». Il secondo fu intentato contro di lui dalla Corona e ripetuto in quanto la giuria non aveva raggiunto un verdetto unanime. Infine Wilde venne giudicato colpevole dei reati di sodomia e di gravi indecenze e condannato a due anni di reclusione con l’aggiunta di lavori forzati. Tre anni dopo la scarcerazione Wilde morì in miseria a Parigi. I verbali dei processi non vennero mai pubblicati ufficialmente perché ritenuti scabrosi e compromettenti. I resoconti arrivati sino a noi, attinti dai giornali dell’epoca che riportavano i passaggi salienti dei processi, risultano lacunosi e solo l’eccezionale ritrovamento di un manoscritto dei verbali completi del «Processo Queensberry», presso la British Library nel 2000, ci consente oggi di rivivere quel drammatico evento in cui tuttavia Wilde diede prova del suo famigerato acume. E la trascrizione in veste teatrale che Paolo Orlandelli ha fatto del testo ne rende più agevole e diretta la lettura.